Corpus des objets de toilette de la femme à l’époque punique d’après le matériel déposé au Musée de Carthage

Stampato oggi a Sassari (EDES-TAS) il volume di Zohra Chérif, Corpus des objets de toilette de la femme à l’époque punique d’après le matériel déposé au Musée de Carthage, Presentazione di Paola Ruggeri, Introduzione di Rosana Pla Orquin

SAIC Editori, Con il contributo della Fondazione di Sardegna

Collana “I Dossier de Le Monografie della SAIC”
della Società Scientifica ‘Scuola Archeologica Italiana di Cartagine’
Comitato scientifico: Paola RUGGERI (direttrice della collana), Simona ANTOLINI, Sandro Filippo BONDÌ, Marilena CASELLA, Anna DEPALMAS, Pilar FERNÁNDEZ URIEL, Valentino GASPARINI, Frédéric HURLET, Sergio RIBICHINI, Maria Antonietta RIZZO, Pier Giorgio SPANU.
contatto mail: ruggeri@uniss.it

Dalla Presentazione:

Questo volume di Zohra Chérif dell’Institut National du Patrimoine della Tunisia rappresenta un’importante novità nell’ambito dell’attività editoriale legata alla SAIC – Scuola
Archeologica Italiana di Cartagine, in quanto segna la pubblicazione del primo numero dei Dossier che si affianca alla collana Le Monografie della SAIC.
L’opera ha avuto un lungo processo di gestazione, con un aggiornamento recente ed è stata ampliata da un significativo saggio introduttivo a firma di Rosana Pla Orquín, borsista SAIC, che contribuisce a inquadrare il tema affrontato nel più ampio e maturo quadro del rinnovato interesse per gli attori sociali dell’antichità anche in relazione al mondo fenicio e punico. Da ciò deriva l’intento di percorrere indirizzi di ricerca promettenti e in parte
inesplorati, per i quali è fondamentale poter usufruire di dossier analitici e specifici che riguardino anche le singole categorie di oggetti materiali. In questo senso lo studio della Chérif rappresenta un esempio concreto e significativo.
Dalla quotidianità dell’ambiente domestico alla sacralità della sfera religiosa, fino all’intima evidenza restituita dalla dimensione funeraria, il lavoro di Zohra Chérif esplora una materialità che richiama le origini levantine dei Fenici ma che al tempo stesso restituisce l’immagine del centro urbano di Cartagine come quella di una realtà consolidata e allo stesso tempo in fieri, multiculturale e vivacemente inserita nella koinè mediterranea fino
alla piena età romana.
Oltre 300 oggetti in avorio e in osso, in faïence, in ceramica, in pasta vitrea ma anche in bronzo e in piombo, provengono in massima parte dalle prime ricerche effettuate nelle necropoli puniche da parte del padre Alfred Louis Delattre sul finire del secolo diciannovesimo, la cui eredità può essere oggi rivisitata e opportunamente contestualizzata anche grazie a questo lavoro.
I reperti presentati in questa sede costituiscono uno straordinario corpus di materiali in buona parte inediti e che per la prima volta vengono catalogati e raccolti in forma organica; sebbene alcuni tra i più significativi esemplari si prestino ad ulteriori approfondimenti da parte degli specialisti, come nel caso delle produzioni metalliche ed eburnee, l’impegno della Studiosa tunisina rappresenta un avanzamento utile per il mondo degli studi, che si affianca e segue a distanza di alcuni decenni il suo fondamentale contributo Terres cuites puniques de Carthage pubblicato a Roma nel 1997, rispetto al quale questo volume si pone come la naturale prosecuzione.
Sassari, 20 marzo 2021